30

Gen 2013

30 Gen 2013

Le spese di sponsorizzazione sportive in bilico tra le spese di rappresentanza e le spese di pubblicità – Nota a ordinanza Corte Cass. 5.3.2012, n. 3433

Bollettino Tributario, n. 2/2013

Scritto da Avv. Federico Leone

ABSTRACT “L’annotata sentenza ribadisce il concetto, più volte affermato dalla Corte di Cassazione (1), secondo cui alle spese di sponsorizzazione sportiva deve applicarsi il regime fiscale delle spese di rappresentanza, previsto dall’art. 108 del D. P. R. 22 dicembre 1956, n. 917 (nella versione vigente sino al 31 dicembre 2007), e non quello più favorevole previsto per le spese pubblicitarie, se il contribuente non è in grado di dimostrare che le spese di sponsorizzazione sono state sostenute con lo scopo di ottenere un ritorno commerciale.
La Suprema Corte ha fondato la propria decisione sulla diversità strategica degli obiettivi che caratterizzano, da un lato le spese di rappresentanza, dall’altro le spese di pubblicità, individuando nella «diretta aspettativa di ritorno commerciale» il criterio discretivo tra le due tipologie di spesa. Infatti, mentre le spese di rappresentanza hanno come obiettivo la crescita d’immagine e il maggior prestigio dell’azienda, senza alcuna diretta aspettativa di ritorno commerciale, le spese di pubblicità e propaganda hanno invece finalità promozionale e di incremento commerciale.